Una ipocondriaca come la sottoscritta (vi consiglio caldamente 'Io sono ipocondriaco' di Dennis Dicaludio, libretto fantastico che analizza oltre cinquanta fra le più terribili e sconosciute malattie corredate da sintomi spesso sottovalutati, dalla progeria, all'idrofobia, all'insonnia fatale), non poteva restare indifferente a una delle piaghe d'Egitto che affligge la nostra società: il fenomeno del BRUXISMO.
Di questa nuova spada di Damocle fino a due anni fa non ne avevo mai sentito parlare, ma oggi, ahimè, mi rendo conto di venire sovente esclusa dalle conversazioni tra amici perché non ho un bite personalizzato. Non mi sentivo così discriminata dall'età di 10 anni, quando mia madre non voleva comprarmi la Barbie Fior di Pesco.
Vi riporto da Wikipedia:
“Dicesi bruxismo, da 'brùko', il digrignamento dei denti dovuto alla contrazione della muscolatura masticatoria, soprattutto durante il sonno. Generalmente viene considerato come una parafunzione, ovvero un movimento non finalizzato a uno scopo (vorrei ben sperare!).
Al momento non esiste una terapia specifica per questa condizione ma vengono utilizzati degli opportuni dispositivi, detti bite, (ecchallà!) che possono essere duri o morbidi a seconda delle necessità, che proteggono di notte i denti dall'erosione”.
Il processo di emarginazione nei miei confronti ha subito un'ulteriore impennata quando ho appreso, mio malgrado, che l'argomento principe delle serate non era più il DR House ma il DR Brux, bite automodellante che “puoi scegliere nel colore che più ti piace”.
Il particolare che m'inquieta, è che su internet si legge che chi soffre di bruxismo nella maggior parte dei casi cela “un'aggressività trattenuta e accumulata da tempo, con fantasie di attacco e/o vendetta”.
Pivella a me, che finalmente mi ero decisa a chiedere a Babbo Natale un iPhone 3 o 4, visto che l'imperdonabile mancanza mi aveva già destinata al cerchio dantesco dei 'Virtuosi non battezzati'.
Non sia mai mai che questa nuova razza di bruxisti dai denti erosi e aguzzi sfoghi l'ira funesta su di me. A questo punto, meglio infilarsi lemme lemme nel cerchio degli ignavi...
Per fortuna sono ancora in tempo per una rettifica:
“Caro Babbo Natale, a malincuore ti chiedo di tenerti pure il mio iPhone nuovo di zecca, e di farmi trovare sotto l'albero, se ti è possibile, uno di quei DR. Brux, magari nei colori della bandiera d'Italia. Ti ringrazio per la tua disponibilità e pazienza,
Serena”.