mercoledì 8 luglio 2009

Roma Capoccia

Stasera parto per Roma.
Città che adoro, ma in questo momento a Roma ci sta una persona a cui darei volentieri una...TESTATA.

Speriamo che l'incantevole atmosfera capitolina mi distolga dalla diabolica tentazione.

Aggiornamenti a breve.

domenica 5 luglio 2009

Volevo Essere Wonder Woman

Come è lampante dalla mia sintetica introduzione a me stessa, fin da piccola avevo grossi problemi di identità.

Dicono che oggi la televisione ci appioppi modelli di vita improponibili e diseducativi (vedi la sfilza di ano-top model, calciatori+veline e compagnia bella). Tutto vero. Verissimo. Untouchable.

Però, ecco, sebbene io sia una fan nostalgico-scatenata degli anni '80, tuttavia sono fermamente e sottolineo, FERMAMENTE convinta che qualche problemuccio a quelli della mia generazione (30 enni o poco più) quell'epoca l'abbia causato.

Pensateci bene. Primi anni '80. La negazione della normalità. In Tv erano tutti supereroi.

Inizialmente, ero fedele al vecchio Superman. Tanto che all'asilo (vedi foto) per Carnevale ho scassato la minchia a mamma e papà finchè non mi hanno comprato un costumino come si deve con tanto di mantello. Ovviamente, l'in-vestimento ha dato i suoi frutti: da quel giorno sono diventata capo assoluto delle sezioni verde e azzurra, dopo essermi unita in 'matrimonio' col Simone, già capo della sezione azzurra. Una joint venture durata per anni, la cui longevità non sono più riuscita a replicare in 30 anni di vita sentimentale.

Ma ben presto, Superman è stato prontamente rimpiazzato da LEI, la divina, l'unica, l'inimitabile. Bellissima. Coraggiosissima. E soprattutto, superpoterissima. Parlo di Diana Prince alias Wonder Woman. Per almeno...3 anni ho tentato di il numero della trasformazione in giravolta con altissimo grado di concentrazione, e poi puntualmente mi fustigavo perchè non riuscivo a 'elevarmi' al mio alter ego.

Ho cominciato timidamente a nutrire qualche speranza di riscatto della mia miserabile condizione quando nei mie pomeriggi televisivi ha fatto capolino la donna bionica. L'agente segreto Jaime Sommers, una super femmina con vista e udito sopraffini e forza sovrumana.
Tempo due mesi e avevo perso l'udito all'orecchio sinistro causa parotite malcurata. Quando anche la vista si è abbassata di 4 decimi, mi sono dovuta rassegnare all'idea di non essere per nulla bionica. (per dover di cronaca, tuttavia, mi par doveroso segnalare il mio mirabile risultato alla prova del lancio del peso in prima media, in cui primeggiai anche sui miei compagni maschi).

Ecco, poi c'era quel telefilm che mi aveva intrippata di brutto, ma di cui non riesco a ricordare il nome. Il protagonista, un ragazzo con capello Testanera lucidissimo, era in grado di spostare gli oggetti col pensiero. E...via con ore e ore di inutile allenamento il cui risultato era chiaramente un insopportabile mal di testa (che, però, interpretavo entusiasticamente come il preludio a una probabile apertura del terzo occhio).

Ce ne sarebbero tantissimi altri, di supereroi, da ricordare...E io, vi giuro, ho tentato disperatamente di immedesimarmi in TUTTI, certa che prima o poi avrei trovato il mio superpotere. L'unico in cui non mi identificavo era Ralph Supermaxieroe, veramente troppo sfigato per le mie aspettative.

Beh, sono passati almeno 25 anni da quei giorni di certosina ricerca del mio Io.
Il mio superpotere non l'ho ancora trovato e la delusione è stata talmente cocente che per un bel po' mi sono dedicata solo a mirabolanti entrate dal finestrino dell'auto in stile Hazzard e a qualche sporadico scambio di battute con l'Audi di mio padre, che, malauguratamente, non proveniva dalla stessa concessionaria di Kitt - Supercar.

E veniamo al perchè di questo blog.
Ora che il mio psichiatra mi ha vivamente consigliato di mettere le mie emozioni su carta alla ricerca del mio IO, ho capito che dovevo ripartire da lì, dalle giravolte.
E lo dovevo fare su un mezzo visibile, fruibile, che ogni giorno mi ricorda che quando posso, lo devo fare.
Non sono mai stata capace di tenere un diario. L'unica volta che mi sono veramente impegnata, dopo 3 giorni ho perso la chiave. Ho pensato fosse destino e l'ho piantato lì.
Vediamo se questo esperimento funziona.

P.S: ancora non ho abbandonato l'idea di diventare una Charlie's Angels, e non posso chiudere questo post senza ricordare l'angelo più bello: Farrah Fawcett.